Sinossi
Qual è il ruolo dell’educazione in un tempo che ha smarrito una chiara
visione del futuro e in cui l’idea di un modello unico e condiviso di
umanità sembra essere il residuo di un’era ormai conclusa? Quale ruolo
dovrebbero rivestire gli educatori ora che i giovani vivono una profonda
incertezza rispetto al loro futuro, i progetti a lungo termine sono
diventati più difficili, le norme tradizionali sono meno autorevoli e
flussi sempre più cospicui di persone hanno creato comunità variegate in
cui culture differenti si ritrovano a vivere fianco a fianco senza più
essere unite dalla convinzione che l’altro verrà prima o poi assimilato
alla «nostra» cultura?
Posti di fronte alle sconcertanti
caratteristiche del nostro mondo liquido moderno, molti giovani tendono a
ritirarsi – in alcuni casi nella rete, in giochi e relazioni virtuali,
in altri casi nell’anoressia, nella depressione, nell’abuso di alcol o
droghe – nella speranza di proteggersi così da un universo oscuro e
vorticoso. Altri si lanciano in forme di comportamento più violento come
le guerre tra bande o i saccheggi perpetrati da chi si sente escluso
dai templi del consumo ma è avido di partecipare alla funzione. Tutto
questo avviene mentre i nostri politici restano a guardare, distratti e
indifferenti. In questo breve libro Zygmunt Bauman – il più grande teorico sociale della nostra contemporaneità, qui in conversazione con Riccardo Mazzeo, un intellettuale suo amico – riflette sulla situazione delle ragazze e dei ragazzi di oggi e sul ruolo dell’educazione e degli educatori in uno scenario dove le certezze dei nostri predecessori non possono più essere date per scontate.
Sinossi
"In questo momento chi ci crede ancora sta entrando in aula con
una nuova lezione in testa, si sta confrontando con i colleghi durante
l'intervallo, sta scrivendo sulla LIM, sta organizzando un gruppo
cooperativo, sta dando spazio e voce ai pensieri e alle emozioni degli
alunni, sta preparando un corso di recupero, sta riflettendo sulla
propria giornata tornando a casa in macchina. E, anche se è sera, chi ci
crede ancora sta costruendo una scheda per qualche alunno in
difficoltà, sta ritagliando immagini per una storia, sta cercando in
Internet notizie aggiornate per la classe."
Questo testo corale raccoglie le pagine di un "diario immaginario"
scritto da chi, nella scuola, insegna o lavora. Esperienze e sogni,
paure e certezze, emozioni e buone prassi, giorni di scuola che
rinunciano alla tentazione di essere lezioni pedagogiche o
rivendicazioni polemiche per assumere invece i toni dell'impegno, della
competenza, della passione. Un volume che vuole essere un segno di stima
e di riconoscimento, un messaggio di fiducia e di speranza per chi
nella scuola crede ancora.
Sinossi
Stiamo vivendo anni di grandi
cambiamenti: l'accelerazione della globalizzazione, la crescente mole di
informazioni, la sbalorditiva esplosione delle potenzialità della
scienza e della tecnica, il clash delle civiltà. Questi cambiamenti
richiedono nuove forme di apprendimento e nuovi modi di pensare: nella
scuola, nel lavoro e nella vita pubblica. In questo libro, Howard
Gardner spiega quali abilità cognitive premieranno negli anni a venire.
Chi avrà scommesso su queste abilità, potrà affrontare il futuro,
qualunque esso sia. Quanti ne saranno privi, si troveranno in balia di
forze che non saranno in grado di comprendere, sommersi
dall'informazione, incapaci di fare fronte ai compiti loro richiesti, e
impotenti a fare le giuste scelte nella vita pubblica e privata.
Sinossi
Fin dall'antichità, filosofi,
teologi e artisti hanno tentato di descrivere e classificare le virtù
che definiscono la civiltà. In Verità, bellezza, bontà, Howard Gardner
esplora il significato di queste tre virtù in un'epoca in cui il
progresso tecnologico e un diffuso atteggiamento scettico nei confronti
della natura umana hanno profondamente scosso la nostra visione morale.
La sua analisi mostra che sebbene questi concetti stiano cambiando più
velocemente di quanto abbiano mai fatto sinora, essi sono, e rimarranno,
pietre angolari della società. Per molto tempo si è parlato di morte
delle virtù: il vero, il bello, il giusto si sono dissolti in una
molteplicità infinita di modi di pensarli e interpretarli. Ma la
tendenza sta cambiando e ci si è accorti che occorre qualche criterio
per discriminare tra ciò che è vero e ciò che è falso, tra ciò che è
bene e ciò che è male, tra ciò che è arte e ciò che non lo è. Questo
senza dimenticare che l'epoca in cui viviamo e il futuro che ci attende
impongono di saper conciliare e confrontare idee di verità, bellezza,
bontà provenienti da diverse culture e diversi contesti, di rispettare
percezioni differenti delle cose.
Il libro di Gardner è una proposta seria e argomentata di come
immaginare il futuro e di come preparare i giovani e i giovanissimi ad
affrontarlo, di come (forse) sarà possibile arrivare a princìpi
condivisi, che evitino i conflitti e gli stridori in una sempre
crescente interconnessione tra le culture. Il libro è destinato a una
vasta platea di lettori: nessun tecnicismo, nessun moralismo, nessuna
complessità. Solo chiarezza, intelligenza e piacere della lettura.
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